Puzzle |
|
| Spesso il lotto ci appare come un mosaico e un puzzle non del tutto definito. Tutto ci sembra strano al punto di arrenderci subito alla evidenza del 'non ci capisco nulla'. Tutto ciò è assolutamente comprensibile. La mente umana riesce a leggere 'tra le righe' solo quando è stata bene allenata. Ma anche con un buon allenamento non è detto che si arrivi a buon fine nel compito che ci si propone.
Ecco quindi la ragione che lascia posto alla metodica.
A prima vista un ammasso di numeri sembra confonderci. Ecco che riusciamo a distinguere le decine naturali, le serie figurali, le terzine simmetriche, la serie delle cadenze, gli ambi vertibili, la serie dei gemelli, le figure, insomma una storia di dati impressionante se riusciamo anche ad entrare nell'ottica della statistica temporale.
Cosi la nostra mente cerca subito di adattarsi nel conseguimento di un risultato metodologico certamente allettante, ma possibilmente facile nella sua applicazione.
Ma i numeri non hanno una storia facile o una storia difficile. Hanno semplicemente una storia.
Diviene cosi martellante chiedersi e spiegarsi in modo razionale se conviene perderci nei meandri dei cosiddetti ritardatari oppure sulla permeabilità dei numeri frequenti. Una domanda del tutto lecita con una risposta non del tutto e sempre facile da conseguire.
Questo nostro lotto a volte familiare e qualche volta no.
Una porta aperta a prospettive e incognite apparentemente non facili da espletare in materia cervellotica ma certamente con una carica passionale che ci travolge fino a sentirne quasi un cenno di brivido sulla nostra pelle. La prospettiva di indagine numerologica si apre tanto più a noi, quanto noi stessi saremo in grado di elaborare in modo sereno e analitico.
Elaborare una prospettiva quindi una via inizialmente incognita che prenderà piano piano la sua forma, man mano che la statistica ci formulerà la sua tendenza temporale del tutto registrabile.
Ed ecco che è nato un aspetto determinato e determinabile in un qualsiasi contesto temporale che si voglia. Si chiama metodo.
Esso raccoglie la formula col quale si costituisce e quindi la sua predisposizione a formulare dati estratti in qualità di singoli o doppi.
Per nostra comodità subliminale li definiamo estratti o ambate.
Oppure ambi e terni e sorti maggiori.
Ma la cosa più importante è raccogliere il dato apparentemente non definito, qualcosa che li leghi matematicamente tra loro.
Nasce quindi l'uso della ciclometria e spaziometria. La capacità di scorrere interi paesaggi di numeri a tappeto attraverso la metodica tac di algoritmi potenzialmente ed evocati. Il lotto è diventato un paziente in attesa di ulteriori indagini.
L'esordio della sua malattia si chiama passione. Qualunque tipo di esame obbiettivo o meno su di esso è lecito. L'importante qui non è partecipare ma è vincere. Perchè vincere non significa solo passare dalla ricevitoria ad incassare, ma sopratutto passare ad un livello più alto di conoscenza di determinati meccanismi.
Il lotto ci offre quindi un modello che non sempre è vincente, ma che nella realtà è un modello comunque di acquisita conoscenza.
Dobbiamo quindi rispettare una scala di valori ineguagliabile.
Il conoscere e acquisire dati. La loro elaborazione statistica. La loro aggregazione utile al fine di un conseguimento tangibile.
La mèta tanto agognata. La vincita.
A presto vi dimostrerò come è possibile realizzare un risultato utile in modo semplice ma tangibile. Una analisi forzata nella dimensione della frequenza numerica. Un risultato che è possibile leggere in determinati cicli temporali, qualora la formula estrattiva ne esalti in tempo reale la sua caratteristica in evoluzione.
Non siamo in grado di rendere tale approccio gestibile in qualsiasi compartimento o in un qualsiasi contesto temporale. Ma siamo già in grado di dire che perlomeno esiste.
|
| | |
