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La storia di Babbo Natale

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Lottostella*
icon12  view post Posted on 14/12/2009, 17:50     +1   -1




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La storia di Babbo Natale

C'era una volta un re…
Con queste parole potrebbe cominciare anche la storia di Babbo Natale. Sì, perché una delle leggende che alimentano la sua origine ha come protagonista non proprio un re, ma un nobile signore caduto in povertà, tanto che non avrebbe avuto la possibilità di far maritare le sue tre figlie. San Nicola (quello di Bari, il vescovo di Myra di origine turca) ebbe pietà di quest'uomo onesto e decise di aiutarlo. Per tre notti di fila, così, lanciò attraverso una finestra del castello un sacco di monete; la terza notte, però, trovando la finestra chiusa, fece passare il sacchetto dal camino, facendo felice il signore e le sue figlie.

San Nicola e Odino
Dunque il primo portatore di doni della storia è stato San Nicola di Bari. Amato e venerato un po' in tutta Europa, specie in Belgio e in Olanda, veniva ricordato il 6 dicembre: in groppa a un asinello bianco oppure a cavallo, andava nella case portando doni ai bimbi buoni. Secondo certe tradizioni, lo accompagnava lo gnomo Peter il Nero, che puniva i bambini cattivi.
Secondo alcuni esperti, comunque, si possono addirittura scomodare figure mitologiche come il teutonico Odino o il germanico Thor per scoprire le radici del dio portatore di doni. Quando gruppi di immigrati olandesi si spostarono in America, fondando Nuova Amsterdam (divenuta in seguito New York), portarono con loro anche le tradizioni, tra cui San Nicola, che nella loro lingua si chiamava Sinter Klass.
Il personaggio piacque ben presto anche ai coloni inglesi, che trasformarono il nome in Santa Claus. Nel corso dell'Ottocento il personaggio cambiò il mezzo di trasporto, e fu dotato di renne. Anzi, l'illustre professor Clement Clark Moore, che oggi nessuno più conosce, scrisse in un suo poemetto che Santa Claus viaggiava in compagnia di ben otto renne (ognuna con il suo nome), che si calava nei camini e lasciava giocattoli nelle calze appese dai bimbi. Poteva fare tutto questo perché, naturalmente, era un ometto piccolo, vestito da gnomo e delle dimensioni di uno gnomo.
A dare infine una delle ultime pennellate nel creare il nostro Babbo Natale fu l'illustratore Thomas Nast: tra il 1862 e il 1886 disegnò una serie di celebri tavole dedicate al personaggio, che ormai era stato associato alla festività natalizia. Sono una sua creazione la casa al Polo Nord, la lista dei bambini buoni e cattivi e la fabbrica dei giocattoli dove lavorano gli gnomi aiutanti.

Il bianco e il rosso
Ma nel 1931 accadde l'imprevedibile: l'azienda che produceva la Coca Cola decise di utilizzare Santa Claus nella propria pubblicità natalizia. Vestito dei colori della ditta, il rosso e il bianco, veniva raffigurato come un simpatico vecchietto panciuto, questa volta di dimensioni naturali, che beveva allegramente la bibita. Pare che il suo disegnatore, lo svedese Haddon Sundblom, si fosse ispirato a un vicino di casa, un tipo simpatico e di aspetto particolarmente florido. Questa immagine, diffusa per ben 35 anni in tutto il mondo, divenne la raffigurazione "ufficiale" di Babbo Natale, e nessuno ormai potrebbe figurarselo in modo diverso.

L'orecchio di lepre
Un'altra credenza piuttosto curiosa invece riguarda la sede ufficiale di Babbo Natale, che abiterebbe in Finlandia, a Rovaniemi, dove si trovano anche la sua sede ufficiale e l'ufficio postale.
La sua casa vera, però, quella segreta, è a Korvatunturi, ma a Babbo Natale non piace che si sappia troppo in giro. Il nome finlandese significa "montagna-orecchio", perché la montagna presso la quale è il villaggio somiglia alle orecchie di una lepre e da queste grandi orecchie Babbo Natale ascolta quello che fanno i bambini per decidere se meritano i doni oppure no.
 
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